Il sonno di ragion genera mostri
Diramo un’informazione che credo farà piacere a molti visto che consente di consolarsi a chi crede nel “mal comune, mezzo gaudio”. Detto in altre parole: non siamo i soli depositari della.. chiamiamola così: “originalità di pensiero”.
Un giornalista svizzero – preso spunto dal fatto che i premi sono spesso intitolati a un animale (il leone di Venezia, l’orso di Berlino, il pardo di Locarno) ha suggerito di attribuire lo “allocco d’oro” (essendo considerato tale volatile un simbolo di stupidità) a chi a Berna potrebbe decidere sotto la vigorosa spinta di una consigliera regionale – l’argomento è già alla discussione – di “togliere il divieto, fatto ai richiedenti l’asilo, alle persone ammesse provvisoriamente e ai rifugiati di viaggiare nei loro paesi di origine”.
Proprio così. Il caso nasce dal fatto che (taluni di) costoro godono di protezione dalla Svizzera perché perseguitati in patria e tuttavia in quella patria ritornano quando si tratta di trascorrervi le ferie o di occuparsi dei fatti loro.
Oltralpe, dove si rende conto ai contribuenti di dove va il denaro, qualcuno si chiede dove stia la logica dello spendere annualmente centinaia di milioni di franchi per ospitare e sostenere chi non può risiedere in patria abitualmente essendo in pericolo di vita e però può viverci del tutto serenamente durante le vacanze, …
…ma forse domande simili non convengono a livello governativo dove evidentemente l’uso della logica può essere un optional… come sembrerebbe accada sovente da noi dove quando si parla di accoglienza tutto quello che potrebbe limitarne il contenuto diviene un tabù.
Avv. Domenico Carponi Schittar