C’è Educazione ed Educazione Sessuale
Ultime di cronaca… sulla educazione sessuale
Leggo nello Evening Standard che tale Jenni Murray – maitresse à penser della trasmissione inglese “Woman’s hour” – affiancata dalla presentatrice Jane Garvey, ha lanciato qualche tempo fa la bella idea che a scuola si dovrebbero proiettare video pornografici – in classi rigorosamente miste – quale contributo alla educazione sessuale degli adolescenti.
Perché?
In primo luogo ciò li porrebbe in grado di analizzare il fenomeno.
Secondariamente ciò rimuoverebbe la ragione prima dell’insano interesse per la pornografia: l’essere qualcosa di proibito.
La proposta può essere ritenuta – uso il termine più conveniente all’argomento – stimolante (…. soprattutto, penso, dai destinatari del progetto, se realizzato), tuttavia mi sembra che non possa non suscitare qualche perplessità
Ad esempio, quanto all’analisi. Non è chiaro su cosa dovrebbe o potrebbe concentrarsi e, soprattutto, di cosa dovrebbe essere tanto produttiva da farne materia di insegnamento {pur dovendo ammettere che, quanto meno, sarebbe più coinvolgente e soprattutto meno ardua da svolgere e da comprendere rispetto – sempre ad esempio – a non pochi brani del Paradiso di Dante).
Poi v’è da chiedersi come si penserebbe di procedere alla preparazione e selezione del corpo (dalli!) insegnante.
Infine potrebbero ritenersi fondati i dubbi sul fatto che, se la materia fosse adottata, il suo insegnamento possa effettivamente essere produttivo. Infatti, come ha già scritto un acuto giornalista inglese, “il sistema migliore per rendere noioso qualcosa ai ragazzi è di insegnarlo a scuola”!
Insomma: non mi rendo conto se nell’idea ci sia del buono o se le mamme sempre incinte di “qualcuno” non siano una prerogativa solo nostrana.
Avv. Domenico Carponi Schittar