Il Ponte Morandi e la Giustizia degli Uomini
Ponte Morandi 14 agosto 2018, a volte la giustizia degli uomini si trova a dover affrontare accadimenti troppo tragici, troppo grandi, troppo complessi ed è proprio in questi casi che nonostante le buone intenzioni di chi è chiamato a decidere si scopre quanto la nostra giustizia sia inadeguata.
il crollo del Ponte Morandi provocò la tragica morte di 43 viaggiatori che si trovarono inconsapevolmente ad attraversare il viadotto proprio nel momento del cedimento strutturale di uno strallo che provocò l’immediata caduta di una parte del ponte.
Ma in quel giorno oltre alla irrimediabile perdita di 43 persone è crollata anche la fiducia verso le istituzioni, istituzioni che dovrebbero rappresentare quelle certezze su cui la maggioranza delle persone basano la loro esistenza.
Tutti si sono immedesimati in quelle persone che hanno perso la vita nel crollo, ognuno appresa la notizia, ha immaginato di essere su quel ponte in quel momento, provando a pensare come si sarebbe potuto salvare o come sarebbero stati quegli istanti.
Una pensiero inevitabile visto che non è nemmeno calcolabile quante volte passiamo su strutture analoghe senza nemmeno pensarci fidandosi ciecamente di quel cemento di quell’acciaio e dei controlli tecnici che chi gestisce tali ponti dovrebbe fare.
Lo sgomento per quelle morti è stato di quelli che toccano l’anima che lasciano attoniti in quanto indifesi di fronte ad eventi di questo tipo.
Ma lo sgomento è una sensazione che non possiamo reggere a lungo e alla quale reagiamo con altri stati d’animo che ci permettano di scacciare le paure.
La rabbia verso chi riteniamo responsabile di tali catastrofi è un sentimento comune, una rabbia che l’uomo di oggi affida alla giustizia, una giustizia che dovrebbe rimettere a posto le cose ma che in realtà non funziona perché niente può essere risolto quando si tratta di vite umane.
La giustizia per essere chiamata tale deve avere dei colpevoli credibili, purtroppo quando si parla di eventi di questo genere tutto diventa complesso, compreso quelle indagini strutturali che possono essere accreditate o sfiduciate in mille modi in quanto si addentrano in particolari tecnici sconosciuti ai più e non verificabili con certezza.
In un mondo ideale, lontano anni luce da quello nostro, forse nel lungo elenco delle responsabilità dovremo aggiungere anche le motivazioni che hanno portato alla costruzione stessa di questo tipo di strutture troppo ardite, troppo grandi e costose da poter essere gestite in totale sicurezza soprattutto nel lungo periodo.
Le motivazioni per le quali queste opere sono state costruite le possiamo trovare facilmente, nello specifico per quanto riguarda il Ponte Morandi andando su Wikipedia troviamo:
Tale attraversamento rappresenta un tassello strategico per il collegamento stradale fra il nord Italia e il sud della Francia, oltre ad essere il principale asse stradale fra il centro-levante di Genova, il porto container di Voltri-Pra, l’aeroporto Cristoforo Colombo e le aree industriali della zona genovese.
Leggendo queste poche righe non solo possiamo conoscere bene le motivazioni che inducono gli uomini a costruire tali opere ma possiamo anche cogliere in pieno le priorità stesse a cui gli uomini si sono dedicati nella nostra epoca.
Priorità che si accomunano in una visione di sviluppo globale nella quale il Ponte Morandi è solo un piccolissimo tassello di un modello mondiale che prende a cuore la velocità e l’efficienza dei trasporti per migliorare il commercio e l’economia globale e non certo la sicurezza delle persone.
Certo è impensabile oggi, dopo secoli in cui abbiamo seguito un certo tipo di sviluppo, poter fare a meno di realizzare ogni genere di costruzioni purché queste risultino utili al modello di sviluppo attuale ma almeno per onestà è bene tenere presente che questo ha ed avrà sempre un prezzo da pagare, un prezzo che purtroppo paghiamo spesso in termini di vite umane.
Premesso ciò non ci resta che accontentarsi di una giustizia degli uomini parziale che ricerchi colpe difficili da suffragare con prove certe, in quanto il numero stesso dei potenziali responsabili di ciò che è successo potrebbe essere indefinibile.
Nonostante sul Ponte Morandi la giustizia si sforzerà di fare il meglio per identificare i responsabili potrà solo dare un giudizio molto limitato.
Un giudizio che, come un falso profeta, sarà pensato per rassicurare le persone sul fatto che eventi di questo genere non si devono più verificare.
Una giustizia che ben si guarderà di rimettere in discussione la pericolosità stessa di certe costruzioni troppo grandi, troppo complesse e troppo costose da poter garantirne la totale sicurezza.
Niente di più può oggi la giustizia degli uomini in un mondo guidato esclusivamente dalla logica del profitto e non certo della sicurezza delle persone.