Legge e Cul-tura nella Società Moderna
Parlando di legge e cultura qualche sera addietro ho assistito per soli cinque minuti a un film americano trasmesso dalla televisione.
Ecco, in cinque minuti gli intercalari che si sono succeduti: “cazzo, merda, merda, merda, cazzodritto, rompicazzi, merda, stronzo, puttana, merda, fottuta, cazzo”.
Non conosco il sonoro originale di quel film, ma mi par ragionevole ritenere che il doppiaggio sia tutto ad uso interno.
Infatti negli Usa vigono leggi contro il grossly offensive language negli spettacoli, che è ritenuto una turbativa pubblica (public nuisance).
E così è in Inghilterra dove vige il Communication Act del 2003 che sanziona lo “strong language” a fini di tutela dell’audience (una legge che, per inciso, si rifa anche a principi dettati dalla direttiva Ce n.2010/13 EU).
Ma anche non fosse così, ce ne sarebbe abbastanza comunque per rimanere quanto meno perplessi visto che, quanto a noi, con legge 220/2016 ci siano messi il vestito della festa da mostrare la domenica inserendo tra i principi informatori della “Disciplina del cinema e dell’audiovisivo” (art.3.f) il “disporre e sostenere l’educazione all’immagine nelle scuole e favorire tutte le iniziative idonee alla formazione del pubblico”. Ciò in quanto oggetto e finalità dichiarati della legge (articolo 1) sono il promuovere i detti media “quali mezzi fondamentali di formazione culturale e di comunicazione sociale”…
.. E infatti si vede. Anzi: “SI SENTE”.
Avv. Domenico Carponi Schittar